Vai al contenuto

BellaProf.net

Contraddico Dunque Sono – La vita è contraddizione, il pensiero pure

  • BLOG
  • ABOUT
  • LIBRI
  • DIDATTICA
    • FILOSOFIA
    • STORIA
    • CINEFILOSOFIA
  • CONTATTI
  • VIDEO & FOTO
  • Twitter
  • Facebook
  • Instagram
  • Linkedin
  • You Tube
BellaProf.net

Tag: dialogo

Un mondo più etico

Come persino i più ostinati carnivori sanno, non si potrà più andare avanti a mangiare quello che si vuole, nelle quantità a cui siamo abituati (specie nei Paesi più ricchi), quando più ci pare e piace. Gli allevamenti intensivi di carni bovine producono quantità di emissioni di anidride carbonica (CO2) ormai insostenibili. Per cui già da adesso dovremmo pianificare modalità complementari di alimentazione, considerando anche l’incremento della popolazione mondiale, virus permettendo.

Un mondo più etico

Da non vegetariano, mi sento di non avallare in toto le idee “postumaniste” di Caffo espresse nell’agile libricino “Dopo il Covid-19” e già in precedenti – e più ambiziose – opere; idee che però in gran parte condivido. Si creerebbe un disequilibrio – io credo – nella catena alimentare anche se tutti consumassimo piante o frutti, dato che queste risorse – per quanto si possano ampliare di gran lunga – comunque non sarebbero illimitate. Come persino i più ostinati carnivori sanno, non si potrà più andare avanti a mangiare quello che si vuole, nelle quantità a cui siamo abituati (specie nei Paesi più ricchi), quando più ci pare e piace. Gli allevamenti intensivi di carni bovine producono quantità di emissioni di anidride carbonica (CO2) ormai insostenibili. Per cui già da adesso dovremmo pianificare modalità complementari di alimentazione, considerando anche l’incremento della popolazione mondiale, virus permettendo.

Chi lo sa se gli insetti o le piante ci sfameranno tutti, lascio volentieri le previsioni più o meno approssimative ai futurologi. Quello che credo è che la chiave di tutto sia la riduzione drastica dei nostri consumi. Una riduzione minima come i grandi attori geopolitici – non tutti peraltro – stanno chi ipotizzando e chi timidamente attuando non basterà a salvarci, questo è pressoché assodato per chiunque sia un minimo informato sull’attuale dibattito scientifico e non presti ascolto a demenziali teorie complottistiche per le quali alcuni scienziati di parte – quale non si sa – starebbero montando un caso sul nulla.

Forse sarò ingenuo e infatti ho già messo le mani in avanti dichiarando di essere in fondo – molto “in fondo” – un ottimista antropologico, ma credo che se ci imponessimo tutti per legge a ridurre in maniera “drastica” i consumi, be’ forse ci daremo una possibilità di cavarcela nel medio-breve termine. Ovvio, una possibilità non è una certezza, quella nessuno può darla, nemmeno gli scienziati stessi con le loro previsioni più apocalittiche; a tal proposito, trovo bizzarro quanto ben si concilino certi scenari propostici dalla scienza con altri delineati dalle religioni, alla faccia di chi non riteneva più possibile un dialogo tra scienza e fede. Senz’altro gli scienziati lavorano con alti livelli di certezza e non nego che abbiano in gran parte ragione, ma – pur con le loro invidiabili certezze – anche loro non possono fornire certezze assolute per la banale evidenza della “previdibile imprevedibilità” del futuro, che, quando dico che sorprenderà tutti, intendo anche gli scienziati stessi, che sono solo umani con “più” conoscenze “certe” di altri. Avere più certezze, infatti, non significa averle tutte; e per prevedere con esattezza ciò che avverrà nel futuro bisognerebbe essere “infallibili”, cosa che non ci è data essere in quanto umani, sinonimo di “fallibili”.

Consumare poco di tutto (carne, pesce, verdura, frutta, eccetera), questa potrebbe essere una ricetta alla lunga vincente e più percorribile di altri approcci dogmatici, estremisti per quanto teoricamente giusti. Perché un conto è dirsi a favore di una certa teoria rivoluzionaria e un altro praticarla; lo studio della storia ci ha insegnato che le pratiche rivoluzionarie si sono rivelate perlopiù fallimentari; non c’è stata rivoluzione che non abbia prodotto eccessi e un “eccesso” potrebbe verificarsi immaginando una futura rivoluzione ambientalista.

Urge un cambiamento, su questo le persone ragionevoli credo possano trovarsi d’accordo; a divergere potrebbero essere le modalità per attuare questo “cambiamento” necessario. Io credo si possa realizzarlo attraverso un processo di riforme drastiche, sostanziali, serie, non riforme spot (di derivazione pubblicitaria), le sole che possano produrre effetti globalmente migliori di una radicale quanto pericolosa rivoluzione. Se rischiare di cambiare si deve – volenti o nolenti – meglio farlo con la testa, con la lucidità della ragione e non lasciando troppa corda agli eccessi della passione. Le rivoluzioni si combattono con il cuore, ma il cambiamento si governa con il cervello. Gli idealisti fanno le rivoluzioni, i realisti governano il mondo. Detto in altre parole, a fare le rivoluzioni siamo buoni tutti, per aggiustare i danni da esse causati ci vogliono invece persone competenti. Tanto vale perciò cambiare drasticamente senza cedere a facili quanto entusiastici istinti rivoluzionari.

Per inclinazione personale, sono contro a tutti gli “ismi”, siano essi “specismi” o “antispecismi”. Gli estremi mi smuovono dentro un’istintiva repulsione, perché ho l’impressione che siano estremamente sbagliati, seppure per ragioni opposte. Non sarà un approccio fanatico, settario – da setta macrobiotica o da lobby farmaceutica – a riportarci sulla retta via. Moderazione e perseguimento della poco appariscente ma equilibrata via di mezzo, ecco cosa occorrerebbe per realizzare un mondo più etico dove si renda possibile: “avere” di meno tutti, per “essere” di più tutti. Di più come? Più solidali gli uni con gli altri, smettendola di cannibalizzare non solo le altre specie, ma anche la nostra.

Autore Marco ApolloniScritto il 10 giugno 202030 agosto 2020Categorie Attualità,Filosofia,PoliticaTag alimentazione,avere,Caffo,cambiamento,Covid-19,credo,dialogo,essere,idealisti,idee,ragioni,realisti,riforme,rivoluzione,scienziati1 commento su Un mondo più etico

Va tutto bene?

Chi pensa che le cose vadano sempre bene, vive beato nella sua nuvoletta illudendosi di avere tutto attorno situazioni prive di criticità, di difficoltà, di complessità. Be’, a mio avviso, costui dev’essere risvegliato da una condizione di eccessiva ingenuità. E l’ingenuità – non sempre ma spesso – credo sia una colpa.

Va tutto bene?

I conflitti vanno affrontati, non si devono evitare a tutti i costi; bisogna cercare di risolverli subito se no incancreniscono e diventano irrisolvibili; è così che si guastano irrimediabilmente i rapporti umani, così che le relazioni finiscono, di lavoro o di coppia, compreso quel che riguarda studenti e insegnanti; non temete i conflitti, prima imparerete ad accoglierli e prima sarete pronti a dare battaglia nell’arena della vita, è questo che insegno ai miei studenti. I conflitti ci allenano al dialogo, ci aiutano a crescere sia sul piano umano sia su quello professionale. Si può fare gli ipocriti e fare finta che vada tutto bene, che non ci sia un problema; fare come gli struzzi che mettono la testa sotto la sabbia; si può, è vero, ma un atteggiamento del genere non porterebbe a nulla di buono; noi uomini funzioniamo in modo differente, le cose per noi sono ben più complesse, non siamo struzzi.

Certo, il dialogo non può sanare tutti i conflitti, ma la gran parte sì, soprattutto quelli che sono solo un’apparenza di conflitto, come credo capiti per la maggior parte. Un conflitto che non ha un movente solido è più facile da risolvere, per questo va sbattuto sul tavolo e messo davanti ai riflettori affinché tutti lo possano vedere per quel che è appunto: un’aleatoria apparenza di conflitto, nient’altro. Oltretutto, se ci sono e non sono piuttosto illusioni di conflitto, i conflitti vedono coinvolte due parti in causa e non sono originati solo da una delle due, mentre l’altra può reputarsi innocente. Troppo facile e troppo comodo pensare che il torto o la ragione stia tutta da una parte, non è mai così.

I conflitti si risolvono con un approccio clinico, faccia a faccia con il diretto interessato. Per curare un dito dolorante, un bravo dottore non amputa l’intero piede, ma interviene su quel problema specifico. Sarebbe quantomeno controproducente cambiare un approccio che funziona con la maggior parte dei propri studenti, per risolvere delle singole criticità, con l’effetto che potrebbe prodursi un peggioramento anziché un miglioramento complessivo. Come sa bene il dottore dell’esempio, un piede amputato senza un motivo valido avrebbe delle ben più gravi ripercussioni sull’intero organismo, quando invece sarebbe bastata una semplice crema per quel solo dito infiammato.

Ecco, una classe è un po’ come un organismo vivente, ciascuna parte deve fare il suo per garantire il buon funzionamento generale. Se c’è un problema circoscritto, si agisce solo su quello e si lascia stare il resto.

Quando con una classe ho un’incomprensione, cerco di spiegare il mio punto di vista. Inutile e stupido è fingere che stia filando tutto liscio. “Tu dimmi quello che vuoi / Ma per favore / Non mi dire mai che / Va sempre tutto bene […]” sono le strofe di una canzone degli Ex-Otago, il titolo – non ci vuole un genio a capirlo – è “Tutto bene”. Anche la più insospettabile cultura popolare può – a volte – fornirci degli insegnamenti. Per esempio, che non possiamo sempre dirci che, cito alla lettera, “va sempre tutto bene”, quando poi è palese che non va affatto tutto bene. La domanda che vorrei porre è: serve davvero dirsi sempre che va tutto bene? Sono convinto di no, che faccia più male che bene e lo motivo anche. Chi pensa che le cose vadano sempre bene, vive beato nella sua nuvoletta illudendosi di avere tutto attorno situazioni prive di criticità, di difficoltà, di complessità. Be’, a mio avviso, costui dev’essere risvegliato da una condizione di eccessiva ingenuità. E l’ingenuità – non sempre ma spesso – credo sia una colpa. Per un docente non è ammissibile essere ingenui quando per primi dovrebbero insegnare ai loro studenti il contrario dell’ingenuità, ovvero: a essere grandi, maturi. Esserlo significa “prendere il toro per le corna”, affrontare le situazioni con coraggio, lucidità e senso di responsabilità. Assumersi le proprie responsabilità, questo ci vorrebbe per dominare i conflitti.

Con le proprie classi non si può sempre essere in luna di miele, per così dire. Ci sono alti e bassi inevitabili, come succede in tutti i rapporti. L’essenziale però è affrontare queste montagne russe con la leggerezza della normalità, anormale è il contrario, cioè: raccontarsi che va tutto bene.

43.306013 13.719950
Autore Marco ApolloniScritto il 27 aprile 202027 aprile 2020Categorie Attualità,Didattica,Pedagogia,PsicologiaTag complessità,conflitti,dialogo,Ex-Otago,illusioni,insegnanti,pensare,problema,rapporti umani,studenti,Tutto bene,va tutto bene4 commenti su Va tutto bene?

ABOUT

Scrittore di romanzi e saggi; Professore di Filosofia e Storia. Quando non insegna, scrive, quando non scrive, pensa a cosa insegnare o scrivere, quando non pensa – capita di rado – si diverte con gli sport da racchetta e balla – alla maniera di Zarathustra – con le sue donne di casa.

NOVITÀ

Marco Apolloni Eros Alato

 

Marco Apolloni Eros Alato

 

Marco Apolloni Fanucci Senza moscioli né pistole

 

RomAmoR: o come Daniele provò a diventare regista di [Apolloni, Marco, Arpetti, Jonathan]

 

 

marco Apolloni il circolo dei nichilisti

YOUTUBE

https://www.youtube.com/watch?v=ESUVaDB7-lw&t=456s

Seguimi su Twitter

I miei Cinguettii

FACEBOOK

FACEBOOK
  • BLOG
  • ABOUT
  • LIBRI
  • DIDATTICA
    • FILOSOFIA
    • STORIA
    • CINEFILOSOFIA
  • CONTATTI
  • VIDEO & FOTO
  • Twitter
  • Facebook
  • Instagram
  • Linkedin
  • You Tube
BellaProf.net Blog su WordPress.com.
  • Segui Siti che segui
    • BellaProf.net
    • Segui assieme ad altri 43 follower
    • Hai già un account WordPress.com? Accedi ora.
    • BellaProf.net
    • Personalizza
    • Segui Siti che segui
    • Registrati
    • Accedi
    • Segnala questo contenuto
    • Visualizza il sito nel Reader
    • Gestisci gli abbonamenti
    • Riduci la barra