Secondo Edgar Morin la compartimentazione dei saperi ha prodotto l’incapacità di dialogare tra le discipline. La capacità di dialogare è altresì il requisito indispensabile per andare oltre la complessità. La conseguenza più nefasta di questa incapacità di “andare oltre” – necessaria a risolvere problemi concreti – è l’iperspecialismo.
Opponendosi all’iperspecialismo, Morin formula il concetto di inter-poli-trans-disciplinarità. Quest’ultima promuove confini deboli tra le discipline, negando quelli forti. I confini deboli permettono degli attraversamenti tra i saperi, che, in un contesto di complessità, possono rivelarsi preziosi. Sempre grazie ai confini deboli possono nascere delle sinergie tra le discipline, dal greco “syn” che vuol dire “con”, “insieme”. Un agire sinergico non implica mettere insieme due cose, ma sovrapporle al fine di creare qualcosa di più funzionale.
“Non è sufficiente […] essere all’interno di una disciplina per conoscere tutti i problemi che la concernono” (in: “La testa ben fatta”, p. 112). A tal proposito: “Accade anche che uno sguardo ingenuo da amatore, estraneo alla disciplina, o addirittura a ogni disciplina, risolva un problema la cui soluzione era invisibile in seno alla disciplina” (p. 113). È il caso del metereologo Wegener, scopritore della teoria della deriva dei continenti (1912).
Sulla scia dell’insegnamento di Morin, accetto l’idea di “dominio” disciplinare, mentre respingo fermamente quella di “campo” disciplinare. Il dominio infatti fa proprio il concetto della inter-poli-trans-disciplinarità, che non ha paura delle contaminazioni disciplinari e le ritiene – anzi – arricchenti.
È questione di gradi di Cultura, tutti validi, ma ognuno indispensabile alla conoscenza e alla realizzazione che essa permette. Tutti i gradi di conoscenza contribuiscono ad uno speciale aspetto pratico. La buona organizzazione di queste comporta il raggiungimento di risultati immaginabili. Per ottenere questo occorre la consapevolezza del tutto, che alcuni possono trovare e come in una struttura militare dedicata alla Pace avremo generali, colonnelli e gli altri gradi a scendere, tutti con competenze diverse ma con la stessa dignità, come previsto in una grande squadra. Il futuro se verrà porterà a questo è il frutto sarà portentoso.
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