Come si conquista una folla? Affermazione, ripetizione, contagio. Come avviene il “contagio”? Affermazione + ripetizione = contagio, questa è la formula vincente! Una volta messosi in moto l’ingranaggio, l’idea che ha contagiato una folla dilaga fino ad acquistare sempre maggiore prestigio. Quest’ultimo non è altro che una fascinazione, un ammaliamento esercitato da un capo carismatico.
“Il socialista più burbero si emoziona alla vista di un principe o di un marchese; e tali titoli bastano per scroccare a un commerciante tutto quel che si vuole” (LE BON, G., “Psychologie des foules”, 1895, trad. it. “Psicologia delle folle”, Tea edizioni, Milano, 2004, p. 166). Ciò era vero ieri come lo è oggi. Penso alla mia Italia: una repubblica fondata sul prestigio.
Il mantenimento del “prestigio” è questione di talento. Le Bon a proposito di Napoleone: “Il prestigio gli sopravvisse e continuò a crescere. Grazie ad esso un suo oscuro nipote fu eletto imperatore […] Maltrattate gli uomini, massacrateli a milioni, provocate invasioni su invasioni, tutto vi è permesso se possedete un sufficiente grado di prestigio e il talento necessario per mantenerlo” (p. 171).
Come si ottiene il prestigio? Inanellando un successo dopo l’altro. Il prestigio così come si acquista con il successo, allo stesso modo si perde con il suo opposto: l’insuccesso. Basti pensare alla fine di molti dittatori, prima idolatrati dalle folle, poi dalle stesse umiliati nel momento delle loro esecuzioni. Si vedano i vari: Mussolini, Saddam Hussein, Gheddafi e via elencando.
Quali caratteristiche dovrebbe avere un candidato al ruolo di capo politico? “La prima qualità che un candidato deve possedere è il prestigio” (p. 217). Il simile non attrae come candidato. Motivo per cui difficilmente un operaio o un contadino sceglierà un suo pari per rappresentarlo. Le sue scelte con più probabilità ricadranno su qualche figura dotata – o perlomeno “reputata” – di maggiore prestigio.
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